La velocità è un colpo di fulmine, era il motto di questi due piloti , interpretati da Chris Hemsworth ( il famoso Thor) come James Hunt e Daniel Bruhl come Niki Lauda . Ma abbiamo anche la presenza di Nicola Favino nelle vesti di Clay Regazzoni per tenere alto il tricolore italiano, almeno in questo!!!
Questa magia che la formula uno ci porta, rivive in questo eccitante duello, soprattutto ricordando il mondiale di Formula uno del '76, a causa del drammatico incidente del Nurbrurgring che lasciò vivo per miracolo , ma in parte sfigurato Lauda. Ma "Rush " non parla solo di macchine e di corse, ma soprattutto del rapporto tra questi diversi personaggi , l'esuberante e seducente Hunt e il razionale e perfezionista Lauda, sempre separati dal desiderio di vittoria. Howard non è mai stato eccessivamente attratto dai motori, ma si è visto estremamente coinvolto dopo aver diretto questa pellicola. Ama le storie che parlano di passioni sportive, perchè sempre intense , determinate, proprio come il rapporto tra questi due campioni. Non ha avuto nessun finanziamento dalle case automobilistiche e lo tiene a precisare, e neppure dalla Formula uno.
E' stato complesso ricostruire le gare in circuiti che non si usano più o che sono stati molto trasformati e in parecchie scene si sono usati effetti speciali sofisticati per conglobare le auto e i piloti con le immagini di archivio. Gli attori hanno dovuto guidare loro stessi questi bolidi, altrimenti avrebbero perso credibilità, non avrebbero avuto la scioltezza di entrare nell'abitacolo, chiudere la visiere etc etc.
James Hunt , era chiamato "Hunt the Shunt"ovvero lo schianto, più per i molti incidenti occorsogli e lo stile spericolato di guida. Anche sicuramente per il suo fascino, innegabile per quei tempi. Estroverso, esagerato, ribelle, entrò in Formula uno a 25 anni, incominciando a correre a 18 , disputando 93 gare, e vincendo 10 gran premi e un titolo mondiale. Si ritirò nel '79 tra varie polemiche sui regolamenti delle gare e le varie trasformazioni delle auto da corsa. Diventò commentatore televisivo caustico e critico , abbruttendosi con alcool e fumo, fino alla morte prematura a soli 45 anni nel 1993.
Niki Lauda non ha mai avuto desiderio di fare film sportivi, ma la proposta di portare sullo schermo questa rivalità, lo ha intrigato.Ricordava perfettamente la caparbietà dell'avversario di superarlo e diventare campione del mondo,e ammette che pur essendo diversissimi, erano rispettosi uno dell'altro.Lauda resta freddo come una volta, ricordare l'incidente o rimettersi in pista sulla Ferrari dopo questo, non gli procurano molte emozioni. La morte fa parte del gioco, e una volta che si vince , si ricomincia. Non è molto tenero con le gare attuali, diverse dal passato dove le emozioni personali vengono , sempre secondo lui, quasi cancellate perchè i rischi sono minori e la sicurezza è centuplicata, per dedicarsi solo alla velocità pura.
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