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martedì 8 gennaio 2013

Ma Perchè?

E’ una cosa che non mi va giù, che non sta né in cielo né in terra, e ogni giorno che passa mi ci arrabbio ( a Roma questa parola è un po’ più colorita ) sempre più. Mi riferisco alla mania di esterofilia del linguaggio quotidiano, del parlare di tutti i giorni. Call center, customer service, info, on line, lunch, location, sono parole che purtroppo la quasi totalità degli italiani usa[...]
quotidianamente in maniera gratuita. Ma io dico: se, come è vero, la nostra Bella Italia ( almeno fisicamente ) è la culla della civiltà, della cultura e dell’arte, perché rovinare la sua meravigliosa lingua che fu di Virgilio prima e del sommo poeta Dante poi? Perché non esserne orgogliosi come lo sono i francesi e i tedeschi delle loro? NO. Noi in Italia ci sentiamo importanti (qualcuno direbbe VIP ) solo “esterizzandoci”. Anni fa a Milano in una riunione di lavoro dell’azienda nella quale lavoravo, il relatore, un dirigente milanese quindi italiano, disse:<< Ora facciamo un break, giusto il tempo di prenderci un drink per poi rituffarci nel nostro meeting fino all’ora del lunch.>> Io e un mio collega ci guardammo e lui mi disse: << Ce lo mandi tu o ce lo mando io? >> Arrivati al bar chiesi al barista un cappuccino e un cornetto. Mi sentii domandare:<< Lei per cornetto intende una brioche?>> Mi guardai il barista e risposi deciso:<< No! E’ lei che per brioche intende un cornetto! >> E me lo gustai fino alla fine alla faccia del barista e del dirigente esterofilo. Viva l’Italia.

2 commenti:

  1. Ahahahaha, Romolo che simpatia....
    E' vero, chi non usa parole esterofile ,non può essere "in" ma è inevitabilmente "out".....
    Chissà forse ci sentiamo inferiori se non usiamo l'esterofilia per esprimerci, forse ci possono giudicare persone che non hanno neanche il tempo di sbattere il naso fuori Italia...
    Non so, so soltanto che il fenomeno è dilagante!

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  2. Romolo carissimo, viva l'italia! Questo è il nostro difetto, pensiamo che l'erba del vicino sia sempre la più verde. Siamo sempre autocritici e poco patriottici...cambieremo? Spero tanto che un cambiamento sia già in atto, un ritorno alla seplicità e alle tradizioni compreso gli idiomi della nostra bella Italia. In tempi come questi, faremmo bene non solo parlare italiano ma anche comprare prodotti del territorio e fare vacanze in Italia, per aiutare la nostra economia. Speriamo bene per tutti noi.

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