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lunedì 22 aprile 2013

Tre di noi (sesta parte)

" Spostati stronzo, cosa fai qui in mezzo con quella faccia da scemo....? Non vedi che sei sulla mia strada, scansati imbecille!!!!"
Urlavo, si urlavo dalla paura , urlavo forse per metterne a lui, quell'ebete che mi stava davanti senza muovere un pelo, con quegli occhi torvi e fissi ..Ma chi era e cosa voleva?
 " Ma fa freddo, non lo senti tu? Scansati , ho detto, figlio di puttana..."
Solo i capelli si muovevano al vento , le sue labbra si tramutarono in un ghigno sorridente , mi parve che i suoi occhi avessero un che di compiaciuto per le mie reazioni , anzi  mi sembrava quasi eccitato nel vedere volare al vento quella misera sciarpa stinta, che si muoveva disordinatamente con me, che ondeggiava portata in tutte le direzione dalle folate ora ghiacciate.
 " No , sul viso no.." pensai ..e sentii un odore di tabacco misto ad un acre profumo che mi stordì per un attimo, era un odore strano, coinvolgente , direi piacevole..Avevo gli occhi coperti dalla sciarpa che mi sbatteva contro le guance, ma li tenevo chiusi, anche per assaporare meglio quel gusto sconosciuto che mi disorientava..
 Improvvisamente un lampo, seguito da altre scosse elettriche del cielo , illuminarono a giorno la prima radura del bosco e vidi, si vidi, un qualcosa di enorme, di fantastico quasi, nel grigiore della pioggia imminente.
 Sento dei passi , ancora passi?, o li immagino..Ho immaginato tante cose in questo breve crepuscolo , tante cose vicine e  lontane nel tempo..Come un attimo può far riaffiorare ricordi sopiti da secoli, forse chissà solo rimossi ma mai dimenticati, come questi prendono una forma più corposa  a contatto con il mistero e la sorpresa.. E' come un godere piacevole e misterioso che ti assale all'improvviso perchè inaspettato.
I passi...Ma sono vicini , vicinissimi.....Ecco un'altra luce ...Devo , voglio correre, ma ho la strada sbarrata..Tornare indietro è l'unica soluzione, mi volto di scatto e non è il buio che scende improvviso misto a pioggia che mi terrorizza , ma la sagoma gigantesca che mi si para davanti..
 Cos'è un uomo, un mostro, un animale...
 " Parla stronzo, lo vedi anche tu no? Urla, agitati , fa qualcosa, miseria ladra..., cos'è ..dimmi!"
 Non può essere un essere umano, è una montagna ...., una montagna pelosa  e tutta buia , lo scanso , lo evito , ma la strada è stretta, e le mie scarpette, non adatte per una passeggiata del genere , sembrano spingermi ai bordi della stradina.
 Il tacco cede , non fa più presa , mi sento scivolare ...ma sto scivolando, miseria santa, sto scivolando...Dove mi aggrappo, vedo gli arbusti, li afferro e mi feriscono, mi trattengono un po', ma sento umido nelle mie mani, sento dolore, le mani non hanno più presa, scivolo scivolo scivolo.....

6 commenti:

  1. é difficile commentare questo meraviglioso capitolo cara Nela ..almeno x me ..Non mi é facile trovare parole x descrivere le emozioni che mi hai dato, .. molto inquietante, molto psicologico......bravissima

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  2. Ahahahaha , lo so Alessandrina che la nostra amicizia è dovuta molto alla simpatia reciproca...lo provano le tue parole veramente regalate per il bene che mi vuoi..ahahah
    Ti voglio bene anch'io, occhi belli!

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  3. dico davvero sai?? é come se tu stessi vivendo un incubo..... legerti mi ha dato brividi, svegliati presto dolce Nella, anche se la vita spesso e volentieri é bastarda dentro...;-)))))

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  4. Tesoro mio di una Alessandrina...l'incubo lo sto veramente vivendo, ma non certo per il racconto e non è purtroppo frutto di fantasia, ma della dura realtà della vita!
    Bacio super...

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  5. si avverte cara la tua angoscia e il tuo tormento...un'abbraccio

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  6. ...ciao Nella, lo sai che sono sempre dispiaciuto per i tuoi incubi che non tendono a lasciarti, ma oggi il tuo racconto ha scatenato una sorta di panico cerebrale, almeno a me...mi hai paralizzato con parole che trafiggono...:-))abbraccio..

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